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Metti te stesso nel tuo discorso!

Il tuo discorso è pronto, conosci il tuo target, sei a tuo agio nella location, hai padronanza degli argomenti.
Sai come iniziare, come sviluppare e come accompagnare l’uditorio verso la conclusione, tutto è sotto controllo.
Ti chiederai allora dove io voglia andare a parare, arrivo dritto al punto: non dimenticarti di te stesso!
Che si parli di Media Training, di Public Speaking, di Comunicazione d’Impatto, quello che non puoi permetterti di trascurare per rendere autentico, e più efficace, il tuo discorso è la personalità!
L’obiettivo dello speaker, oltre naturalmente quello di trasmettere efficacemente i contenuti che espone, è quello di risultare brillante in una performance davanti ai propri interlocutori.
Quali sono dunque i requisiti fondamentali per risultare brillante agli occhi del tuo pubblico?

Eccoli:
· Personalità
· Humor
· Entusiasmo

Per poter contare sulla tua personalità durante un discorso in pubblico è fondamentale averne consapevolezza e sapere su quali aspetti del carattere puoi investire.
È importante esprimersi davanti al pubblico con naturalezza e disinvoltura come se ti trovassi in un ambiente familiare, questo rende più efficace l’esposizione dei contenuti in quanto si superano eventuali barriere tra lo speaker e l’uditorio. La distanza tra lo speaker e il pubblico può rappresentare un serio ostacolo alla riuscita dell’esposizione in quanto rende poco partecipativo il pubblico e di conseguenza poco vivace l’intera situazione.
Anche lo humor è un aspetto che può fare la differenza nella relazione con l’uditorio se utilizzato con moderazione e solo quando si è sicuri di averlo!
Suggerimenti:
· Ricorrere all’umorismo solo se è un aspetto che ti appartiene davvero, se non fa per te meglio evitare e puntare su altri aspetti del tuo carattere;
· Utilizzarlo in maniera spontanea se e quando le situazioni ne creino l’opportunità;
· Se il programma da presentare prevede un aneddoto umoristico è fondamentale che questo sia collocato all’interno di un contesto logico per rafforzarne il messaggio;
· Evitare di inaugurare la presentazione con una battuta umoristica, è importante che l’incipit si concentri sull’obiettivo.
Nella fase di apertura il pubblico potrebbe non essere pronto, tieni sempre ben presente che nei primi secondi l’uditorio si sta costruendo un’idea di te, è in quel momento che stai definendo la tua credibilità professionale e l’atmosfera non è ancora così disinibita da poter coinvolgere il pubblico con battute.
L’entusiasmo è uno strumento con un potenziale molto decisivo: è l’autentica forza della comunicazione.
L’entusiasmo è la capacità di trasmettere ai tuoi interlocutori la convinzione in ciò che stai comunicando. L’entusiasmo è ricco di energia che, attraverso gesti, toni di voce, contatto visivo, conferisce una forza incredibile al messaggio e si trasforma in energia mentale.
L’entusiasmo può essere efficace ad una sola condizione: che realmente credi in ciò che stai facendo!

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Public Speaking: e se ci fosse un ragno tra il pubblico?

I dilemmi del Public Speaking: qual è la reale paura di chi ha paura di parlare in pubblico?
Probabilmente risponderete: parlare in pubblico.
Sbagliato.

Non si ha paura dell’atto in sé, ma la rappresentazione mentale che ogni persona si crea prima di iniziare a parlare in pubblico.

La paura viene creata dalla semplice proiezione di sé mentre si sta parlando di fronte ad un uditorio.
Avete presente l’espressione di terrore nel volto di chi teme i ragni?

Neanche a me stanno molto simpatici. Non mi sono mai trovato nelle condizioni però, di entrare in una stanza e come prima cosa controllare se negli angoli ci siano delle ragnatele oppure dei ragni. Chiedete a una persona aracnofobica di pensare a un ragno e questa inizierà ad andare fuori di testa!

Molte persone hanno paura di parlare in pubblico ancora prima di iniziare, anzi il massimo momento di stress e ansia lo vivono proprio prima di parlare in pubblico, con una differenza: che non stanno parlando in pubblico, quindi arrivano carichi come una pentola a pressione e nel momento in cui salgono sul palco esplodono.
Anche io se avessi un ragno sul cuscino proverei un alto senso di fastidio e forse anche un po’ di paura, soprattutto se è peloso e grande come una tarantola. Ma adesso, mentre sto scrivendo, non ho paura dei ragni perché non li ho di fronte.

Allora mi dite per quale motivo dovreste aver paura se non avete un pubblico di fronte?

Non cadete in questa trappola!

Piuttosto occupatevi di ciò che potete condizionare, ovvero la struttura del discorso, la vostra tranquillità in quel preciso momento!

Negli anni, ascoltando i miei corsisti e coachee, ho tirato su un elenco delle principali paure che mi sono state riportate!

Eccone 4:

  1. Non riesco a parlare più di due minuti di un argomento!
    Ma cosa dite mai!
    Potrebbe essere che sia l’argomento di cui dovete trattare che vi crei un po’ di tensione, se fosse così chiedetevi quali sono le parti che dovete affrontare meglio, studiare più nel dettaglio, oppure che forse dovete tralasciare.
  2. Ho paura di non ricordarmi cosa devo dire.Qui la cosa più importante non è chiedersi cosa accade se dimentico cosa dire, ma che cosa farò quando avrò un vuoto mentale.
  3. Silenzi! Sembrano interminabili. Tutto questo è una vostra percezione non è ciò che percepisce il vostro uditorio. Vi dirò di più: il silenzio serve per creare enfasi, è dunque fondamentale per dare rilievo ad alcuni contenuti!
  4. E se qualcuno ne sa più di me? Personalmente credo che sia un grande stimolo quando all’interno del pubblico trovate una persona estremamente competente.Trattatelo come se fosse una risorsa dandogli la giusta importanza e ringraziandolo nel caso facesse una specificazione ulteriore.

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Public speaking: che succede prima del ciak?

Da molti anni mi occupo di comunicazione e Public Speaking e devo dire che nel corso di questa lunga esperienza ne ho viste veramente di tutti i colori!
Ribadisco spesso che quando si comunica in pubblico il lavoro sul contenuto, la preparazione, l’organizzazione degli argomenti, sono solo una parte del tutto.
A prescindere dal tema che stai per esporre, esiste un momento, un preciso istante, in cui senti dentro di te l’invito “Ciak, si gira!” e l’adrenalina raggiunge picchi altissimi.

Qualche anno fa ho letto delle interessanti statistiche su quali fossero le paure più diffuse dell’essere umano.
Al primo posto uno studio di un’università americana indicava la paura della morte, secondo posto la paura della solitudine al terzo posto la paura di parlare in pubblico.
Sinceramente credo che saper affrontare un pubblico che può variare da due a molte persone sia uno dei modi migliori per accrescere la fiducia in se stessi, la gestione delle emozioni, la capacità di conoscere i propri limiti e imparare a superarli.

Una performance non riuscita può dipendere da 2 fattori:

  • Strutturali: non sei stato capace di proporre contenuti in grado di catturare l’attenzione dei tuoi interlocutori dall’inizio alla fine
  • Psicologici: non hai saputo gestire il momento di confronto con gli altri.

Entriamo subito nel vivo della questione emotiva, perché, parliamoci chiaro amici, è lì che il dente duole!
Per entrare in uno stato emotivo in grado di renderci più efficaci, è bene porsi, intanto, una semplice domanda: “come posso esprimere il mio potenziale comunicativo?”Leggi con attenzione queste righe perché siamo al nocciolo della questione!
È fondamentale:

  • avere assoluta consapevolezza di voler diventare uno speaker eccellente e di avere le abilità per poterlo essere concretamente;
  • maturare la convinzione che l’abilità di parlare in pubblico non è qualcosa di irraggiungibile o metafisico, ma una competenza che si può acquisire raggiungendo un’adeguata preparazione seguendo regole e passaggi ben definiti;
  • pensare in termini positivi il tuo obiettivo, visualizzando il momento in cui esporrai un discorso in pubblico come un momento positivo, immaginando di avere successo come abile speaker nella professione e nel privato.
  • dedicarsi all’esercizio: l’abilità comunicativa va allenata, seguendo percorsi precisi di studio e di applicazioni pratiche per affinare le tue capacità e avvicinarti all’eccellenza;
  • sfruttare tutte le occasioni per fare pratica in materia di Public Speaking, sia buttandoti in situazioni che lo richiedono, mettendo alla prova la tua abilità, sia osservando gli altri e catturando spunti utili.

È giunto il momento di farmi la fatidica domanda: “e se vengo sopraffatto dallo stress?”
Ne parliamo al prossimo giro!

Media Training: fa’ in modo che sia buona la prima!

Fa’ in modo che sia buona la prima!  Non perdere l’occasione di conquistare il tuo pubblico con la giusta preparazione.

Non è importante che tu non sia un professionista del settore, hai comunque l’opportunità di agire con professionalità e competenza.

Mi sono reso conto che in questo momento gli speaker – occasionali, non professionisti – non hanno a disposizione un percorso specifico, ma possono al massimo seguire un corso di Public Speaking. Il che non è male, ma è arrivato il momento di produrre qualcosa che li renda consapevoli e autonomi nella gestione degli strumenti necessari per un’intervista radiofonica o televisiva.
Affidarsi a un percorso di Media Training significa essere certi del successo delle proprie performance in radio

Chi mi conosce da tempo – tanti credo, dai messaggi che ricevo – sa quanto io sia legato alla mia esperienza in radio.
Non si tratta solo dell’entusiasmo di rivolgermi a più persone in un solo colpo, quanto piuttosto delle competenze sviluppate nel tempo e pronte per offrire un supporto solido a chi deve comunicare in radio, o in televisione, in occasione di un’intervista o di una comparsata.
Da qui nasce l’idea di un percorso di Media Training.

Per Media Training intendo il supporto, la consulenza one to one, la preparazione, per  quelle persone che devono sostenere un intervento in radio o televisione e dunque devono giocarsi al meglio, e in poco tempo, l’opportunità di risultare efficaci nel loro messaggio.
Ciò che caratterizza un intervento sui media, soprattutto in radio, è che, a differenza di un discorso dal vivo, non si ha la possibilità di osservare le reazioni degli interlocutori in corso d’opera, ma si apprende il successo, o l’insuccesso, delle proprie parole solo dopo. Questo rende necessario ridurre al minimo il rischio di errore, sfruttare al meglio il tempo a disposizione per trasmettere efficacemente il messaggio al pubblico.

È indispensabile avere la giusta preparazione!

Questo progetto nasce da una sempre crescente richiesta da parte di persone che mi seguono di scrivere per loro degli speech per la radio o la tv. Dato il successo dei loro interventi, ho ritenuto opportuno strutturare e progettare in modo articolato una consulenza ad hoc.

Incoraggiato dai risultati degli speech, ho pensato di trasformare tutta la professionalità, maturata in anni e anni di lavoro in radio, in un percorso dettagliato, per fornire strumenti efficaci a chi dovrà farlo da adesso in poi.

Pronto per il Media Training?
Pronto affinché sia buona la prima… occasione di arrivare con efficacia al tuo pubblico?

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Come essere brillante a un colloquio di lavoro

Hai un colloquio di lavoro e vuoi superarlo alla grande dimostrando che sei la persona giusta per quel posto? Ecco qualche consiglio per presentarti al meglio.

Su questo articolo de Il Sole 24 Ore trovi degli spunti interessanti, a cui voglio aggiungere dei suggerimenti pratici per aiutarti ad essere davvero brillante durante l’incontro. Iniziamo subito!

COME AFFRONTARE IL COLLOQUIO DI LAVORO

E’ indispensabile valorizzare le proprie competenze professionali cercando di far capire di essere un  buon candidato, diciamo pure…il migliore possibile), ma allo stesso tempo oltre a ciò che dirai è importante anche apparire nel modo giusto.

1) Cura i dettagli del look
La prima impressione è molto importante e il modo in cui ti vesti la prima volta ha un forte impatto. Non ci sono regole generali precise, se non quella di indossare abiti eleganti e sobri, adatti all’azienda cui ti stai presentando e al ruolo che vuoi ricoprire, evitando qualsiasi eccentricità.

2) Colpisci alla prima impressione
Cattura l’attenzione del tuo interlocutore fin dai primi istanti con risposte dirette, sicure e sintetiche. Racconta chi sei in modo breve e conciso, dichiara quali sono le tue competenze, le tue qualifiche e i tuoi punti di forza.

3) Mostra il tuo entusiasmo
Descrivi i risultati che hai raggiunto in passato e spiega i motivi più significativi per cui ora dovrebbero scegliere proprio te. Fai capire al selezionatore che per te sarebbe un onore e un piacere lavorare con loro.

4) Sii coerente anche con il corpo
Saluta il tuo interlocutore in piedi, con una stretta di mano forte e decisa e un sorriso! Mantieni da seduto una postura composta con la schiena dritta ed entrambi i piedi sul pavimento. Parla in modo chiaro e con sicurezza. Cerca di mantenere un livello di contatto visivo adeguato per tutta la durata del colloquio.

5) Se vuoi superare ogni colloquio di lavoro e non solo…allora non puoi assolutamente perdere il super evento di formazione live FATTI PAGARE QUANTO MERITI: una giornata esclusiva che ti permetterà di diventare più carismatico, concreto e affidabile.

Ti aspetto in aula per stringerti la mano di persona e iniziare insieme il percorso verso il tuo successo professionale e personale. 🙂