Il potere dello sguardo … è nel movimento degli occhi!
Il contatto visivo trasferisce anzitutto una sensazione di gratitudine nel tuo interlocutore e questo inevitabilmente lo predispone in modo positivo nei tuoi confronti.
Le abilità comunicative … ovvero gli strumenti dello speaker.
Ogni macro area del bullet point è un mondo da esplorare, con contenuti da studiare e abilità da esercitare.
Hai presente quelle persone che, mentre stanno esprimendo un’idea o ti stanno raccontando qualcosa, intervallano le loro parole con suoni di questo tipo:
“Emm, eeee, cioè , precisamente, sinceramente , appunto, etc…”
Oppure tendono a trascinare l’ultima lettera della parola che hanno appena pronunciato : “ieriiiii sono andato a casa eeee…”
Ecco, queste sono le non parole.
🔴 Il motivo per cui si utilizzano le non parole è molto semplice: una percezione errata del silenzio.
Le pause però fanno paura perché il silenzio stesso fa paura.
Siamo infatti portati a pensare che chi tace è perché non sa.
Molte persone che ho formato in questi anni hanno cambiato drasticamente la percezione che trasferivano all’esterno prestando un po’ di attenzione a quanto fosse importante sostituire le loro parole con delle pause pensate, calibrate e significative.
Il modo migliore per non pronunciare NON PAROLE e sostituirle con le giuste e fare esercizio.
Un discorso funziona se la tua storia ha una mappa basata su 4 MUST fondamentali.
Che si tratti di una presentazione, di un lancio promozionale, di un discorso in pubblico, quello che è ormai da anni provato è che l’efficacia dei contenuti si quadruplica se questi vengono veicolati attraverso una storia.
Una storia non significa l’aneddoto dell’infanzia, le origini dell’azienda e tutto il quadro genealogico dell’imprenditore.
🔴 Significa molto più concretamente decidere di costruire i contenuti intorno a degli elementi che ne rendano più incisivo il significato.
I 4 MUST del discorso che funziona
Il discorso che funziona non è il risultato della casualità, ma della combinazione di elementi tecnici maneggiati da professionisti competenti che sanno che costruire un discorso significa impostare un processo.
Per essere più dettagliati prenderemo ora in esame 4 elementi MUST che possono fare davvero la differenza nella costruzione di un discorso:
➡️ Il contenuto: è spesso la parte a cui i relatori dedicano più tempo, eppure la maggior parte delle volte i contenuti risultano essere pieni di elementi non attinenti agli obiettivi della presentazione o del discorso. Se lo scopo finale è quello di attivare un comportamento per promuovere un cambiamento perché fare esempi astratti? Perché non entrare nel merito della questione e fare esempi che possano essere davvero calzanti e d’esempio per chi ascolta?
➡️ Il pubblico: cosa hanno bisogno di sapere le persone a cui stai parlando? Cosa serve loro concretamente? Di sicuro non di nozioni generali, ma di spunti che possono essere calati nel contesto in cui intendono agire un cambiamento.
➡️ La storia: quale storia costruire attorno al contenuto? Come impostare la sua struttura? Attraverso il formato della storia ci si salva dal rischio di sparare informazioni a raffica. All’interno del flusso di una storia il pubblico si identifica più facilmente con gli obiettivi del discorso e ne farà propri i contenuti.
➡️ Il racconto: adesso devi decidere come questa storia sarà raccontata. Quale formato può rendere più diretto il contenuto che attraverso di essa si vuole trasmettere.
In questa fase va elaborato il modo in cui la storia verrà comunicata affinché abbia l’impatto desiderato e faccia il salto di qualità dal messaggio confuso al messaggio inequivocabile.
Non finisce qui!
Non finisce mai qui!
Quando si parla di discorso di successo si trascura spesso un dettaglio importante: chi ascolta decide e non è lì solo per apprendere contenuti interessanti.
I motivi per cui una presentazione fallisce li abbiamo già analizzati, quello che conta adesso è focalizzarsi sul fatto che a fare la differenza non è solo il contenuto, neanche la forma.
Chi ti ascolta decide
➡️ come apprende il tuo pubblico? Qual è la cultura di apprendimento dell’organizzazione da cui provengono i suoi componenti?
➡️ cosa motiva questo uditorio ad essere qui in ascolto? Le persone sono venute per un motivo specifico? Per un interesse generale? Perché qualcuno ha ritenuto opportuno che partecipassero?
➡️ quanto conta quello che dirai per le decisioni che devono prendere? In che misura i tuoi contenuti servono per agire un’azione di cambiamento migliorativo?
Questi 3 elementi che sembrano messi così quasi a caso, costituiscono per te una grande opportunità: quella di costruire un discorso che abbia un effetto concreto, che serva a modificare comportamenti, procedure e non si riduca alla mera composizione di un buon contenuto, fondamentale sempre, ma insufficiente per gli obiettivi di un uditorio e per il successo di una performance.
L’attenzione del pubblico è il premio finale, l’indicatore di successo di un discorso ben riuscito.
Nel post della scorsa settimana ti ho introdotto i primi 4 incipit di successo, adesso ne arrivano altri 4 pronti per rendere il tuo discorso efficace e soprattutto proficuo.
Prima di entrare nel merito – e nella pratica – dei nuovi incipit è bene ricordare cosa accade quando esordisci con un “buongiorno, oggi parleremo di …”
Potrebbe accadere che alcuni dei tuoi interlocutori si chiedano quanto tempo stiano dedicando a un’attività che si preannuncia noiosa, a quel punto potrebbero giungere alla conclusione che quel tempo lo stiano perdendo.
Questo non va bene!
Se l’evento poi non fosse gratuito emergerebbe una seconda variabile di malcontento: il denaro.
“Quanti soldi ho buttato per venirmi ad annoiare?“
Il tuo discorso potrebbe essere ricco di spunti interessanti e di contenuti brillanti, ma se le persone lasciano la stanza prima che ci arrivi è un bel guaio, un grande danno per te e per i tuoi affari direi piuttosto.
Quindi dopo aver ripassato i primi 4 possibili incipit, andiamo con il secondo gruppo.
🔴 5 – La previsione: “questo è quello che di qui a pochi mesi si verificherà“. Anche qui, uno sguardo sul futuro, il sentore di un cambiamento, non possono che attirare l’attenzione di chi è in ascolto.
🔴 6 – L’aneddoto: “sto per raccontarvi come ho fatto a perdere il lavoro“. L’efficacia di una storia non ha eguali: dettagli irresistibili conquistano l’ascolto e l’attenzione del pubblico che vuole sapere le dinamiche e soprattutto l’esito.
🔴 7 – L’esperienza: “il mio più grande successo nel corso di un progetto è stato … ” qui arriva l’implicita promessa di suggerire una strategia che salvaguardi dall’errore e conduca a una soluzione di successo. Impossibile non ascoltare.
🔴 8 – L’allerta: “ecco i più evidenti segnali di pericolo a cui devi prestare attenzione per …” Come puoi non essere interessato a qualcuno che ti sta dicendo come riconoscere e proteggerti da un pericolo?
Ora scegli il tuo incipit e mettiti subito alla prova, coinvolgi i tuoi interlocutori e poi racconta la tua esperienza nei commenti.
Ora che il tuo bagaglio è più ricco leggi anche la scheda del corso “Come costruire un discorso efficace” per avere più chiara la struttura del discorso e consultarmi se hai bisogno di approfondire o di essere supportato nel tuo discorso.
Questo va fatto indubbiamente, ma prima devi sincerarti di non commettere l’errore irreparabile di trascurare l’incipit pensando di poterlo poi recuperare.
Come inizi il tuo discorso?
Ma è ovvio:
“Buongiorno a tutti. Grazie per essere venuto alla mia presentazione. L’argomento di oggi …”
SBAGLIATO
A prescindere dal personale livello di motivazione di ciascuno, iniziare un discorso in modo poco accattivante disperde l’attenzione dell’uditorio che a breve inizia a chiedersi quale sia il motivo della sua presenza lì, del tempo che invano ti sta dedicando e come potrà avere seguito una performance iniziata così.
Per evitare di incappare nel pericolo dell’incipit killer, ho preparato i primi 4 degli 8 infallibili incipit per il tuo discorso per conquistare da subito l’attenzione del tuo pubblico.
1 – La promessa: “sto per svelarti qualcosa che nessuno ha mai osato dirti“. Perché mai dovrebbe funzionare questa formula? Perché è una promessa, un impegno che lo speaker prende con il pubblico per catturare il suo interesse, e ci riesce.
2 – Il sondaggio: “a chi tra i presenti interessa…”
Funziona perché il pubblico viene coinvolto e invitato a fare una riflessione su se stesso, sui suoi gusti. Inevitabilmente l’interlocutore attiva la sua attenzione verso chi parla.
3 – L’introspezione: “ti sei mai chiesto perché?” Qui si va oltre il sondaggio e l’interlocutore viene inviato a porsi una domanda e sollecitare delle riflessioni in merito alla sua esperienza, ai suoi dubbi. Questo incipit è particolarmente efficace quando si vuole creare empatia con il pubblico.
4 – La provocazione: “adesso ti spiego perché agendo in questo modo stai sprecando il tuo tempo“. Nessuno può sentirsi esonerato dal chiedersi se sia finito nell’errore di aver buttato il proprio tempo in un’attività poco proficua o addirittura inutile.
Inizia ad applicare uno dei 4 incipit infallibili e racconta la tua esperienza nei commenti!
Stay tuned per gli altri 4 imperdibili incipit del prossimo post!
Immagina di aver appena ascoltato un componente del tuo team esporre una presentazione che tu valuti poco efficace dal punto di vista della Comunicazione. 🧐Potrebbero essere molteplici i motivi:
Fin qui ci siamo.
Come comunicare un feedback di questo tipo a una persona che magari non si è resa conto degli aspetti deboli della propria performance?
Come smontare la sua presentazione senza offendere la sua professionalità o, ancor peggio, la sua persona?Il modo di accogliere un feedback è estremamente soggettivo, partendo da questo presupposto è necessario proporsi con una modalità che tenga conto delle emozioni dell’interlocutore, mettendo in primo piano il rispetto nei suoi confronti e il tatto nei confronti della nota negativa da esprimere, ancor più se non ne ha consapevolezza.
È un elemento che ti consente di restituire feedback difficili.
Il tatto, la sensibilità, la discrezione, il rispetto, la premura, sono tutti valori da allenare per poter sviluppare un’efficace intelligenza emotiva.
Lavorare su stessi nell’ottica di sviluppare questi valori si traduce nella capacità di riuscire a comunicare in una modalità costruttiva che trasformi il feedback in uno strumento di crescita e non di conflitto.
Quali sono i vantaggi di una Comunicazione Efficace nel caso di feedback negativo?
– Si acquisisce credibilità per la propria onestà e presa di responsabilità nel comunicare qualcosa di spiacevole
– Si offre uno strumento di miglioramento
– Si mantengono le relazioni e se ne costruiscono di nuove
– Si fanno valere le sempre ben accette regole del rispetto e della buona educazione
Affinché questo si verifichi è necessario che siano saldi 3 requisiti:
Tutte le componenti dell’intelligenza emotiva sinora citate – tatto, rispetto, educazione, responsabilità, trasparenza – sono sì universalmente riconosciute come valori positivi, tuttavia ogni componente di questa grande teca che è l’intelligenza emotiva è fortemente influenzato dalla cultura di appartenenza, dal contesto di azione.
E qui mi fermo perché ne parleremo la prossima settimana!