E’ appena terminata la Settimana mondiale del Cervello celebrata in Italia dal 10 al 16 marzo e promossa dalla Società Italiana di Neurologia (SIN).
Tema centrale dell’evento “Cervello e Memoria” con particolari approfondimenti a tutte le malattie e alle patologie neurologiche, alla loro diagnosi e alle cure possibili. Oltre 2600 soggetti aderenti tra associazioni di malati, enti, gruppi di servizio di 82 paesi e agenzie governative, insieme partendo da alcuni dati raccolti che hanno destato notevole stupore: il 7% della popolazione sopra i 65 anni soffre di disturbi della memoria fino ad arrivare a un 30% riferito alla popolazione sopra gli 80 anni. E il dato risulta essere preoccupantemente e in crescita anche per i giovani in età post adolescenziale.
Durante la settimana si sono avvicendati incontri, convegni scientifici a scopo divulgativo, attività nelle scuole, visite nei reparti e nei laboratori di neurologia ed un video, il “biglietto da visita” della manifestazione, che aveva l’obiettivo di spiegare il funzionamento del cervello, il significato della neurologia e la nascita delle patologie più diffuse.
L’attenzione e l’indagine scientifica durante la settimana è stata puntata su tutte le patologie e sulle cause che provocano disfunzioni neurologiche in relazione al tema principale “Cervello e Memoria”. Importantissimo l’intervento sugli effetti di traumi cranici, alcool e droghe sul sistema nervoso: effetti devastanti di stili di vita ancora molto diffusi soprattutto tra i giovani, in cui l’uso di questo tipo di sostanze può avere effetti tremendi e permanenti sul cervello e sulle strutture nervose. La ricerca ha evidenziato quanto in età matura l’aspetto tossico dell’abuso di alcool e droghe porta a una perdita di neuroni mentre gli stessi eccessi in età giovane compromettono lo sviluppo di corrette connessioni tra le strutture e sovrastrutture nervose del cervello. In Italia purtroppo il fenomeno alcool è piuttosto diffuso con un 10% della popolazione che ne abusa e per il 2% di questi si può parlare di vera e propria dipendenza; allo stesso livello si trovano le droghe ed entrambi contribuiscono e sono spesso alla base di incidenti importanti dei quali si riscontrano traumi cranici dove la memoria viene fortemente danneggiata.
Alterazioni della memoria causate da malattia di Alzheimer e demenza senile, alterazioni del pensiero e del comportamento, dati sconcertanti anche in relazione elle fasce d’età prese in considerazione: 250 casi di demenza ogni 100mila abitanti in fascia d’età 30-65 anni. E ancora Parkinson, epilessia, sclerosi, una settimana dedicata all’approfondimento, alla divulgazione e, dove possibile, alla prevenzione.
Uno stile di vita regolare, attività fisica, un’alimentazione corretta, un livello di istruzione elevato e attività intellettuali e ricreative aumentano la riserva cognitiva del cervello: la capacità del cervello di limitare le modifiche strutturali e funzionali che derivano da invecchiamento fisiologico o patologico.
La settimana mondiale del cervello ci ricorda quanto sia fondamentale, fin dalla giovane età, essere attenti alla propria mente, curandone i processi e salvaguardandola il più possibile da agenti esterni che possano inficiarne il funzionamento sul lungo termine. Vale per tutti lo stesso principio a scopo preventivo, ancor più per tutti coloro che necessitano di un cervello vigile, attendo, in grado di recepire e ritenere velocemente un gran numero di informazioni. Se trattiamo bene il nostro cervello prima o poi, per questo, ci ripagherà!