La Comunicazione d’Impatto non perdona: #semprelaparolagiusta

Ogni cosa mi parla di Comunicazione d’Impatto!

Non sono impazzito, ma come spesso accade quando progetto un percorso, oltre alla trattazione delle basi teoriche e all’aggiornamento dei contenuti, mi guardo intorno per studiare sul campo come cambia il modo di comunicare delle persone.
Il linguaggio è la mia specialità e sono attento all’uso che ne fa e a come cambia il suo utilizzo in funzione di alcuni fattori.

All’interno di una performance in pubblico il linguaggio è senza dubbio un elemento di altissima incidenza sulla buona riuscita della comunicazione. Un buon linguaggio facilita la trasmissione di un messaggio verbale, ma non è tutto.
Sai qual è uno dei più pericolosi, e purtroppo frequenti, tranelli in cui cadere?

Pensare che in un discorso in pubblico la capacità di esprimersi attraverso un buon linguaggio sia l’unica competenza richiesta ad un bravo speaker!

Avere un buon linguaggio è fondamentale, ma lo è altrettanto saper utilizzare una serie di strumenti che ne amplifichino l’efficacia comunicativa. Anche quando si è consapevoli di poter contare su una buona abilità oratoria si deve prestare attenzione a non commettere dei facili errori.

Andiamo ai fatti e prendi nota:
Ecco le linee guida i per rendere al massimo l’efficacia del linguaggio:

· adottare un linguaggio che sia il linea con lo stile e il livello culturale dell’uditorio, indagare dunque con precisione sulla tipologia di pubblico e, se possibile, utilizzare anche un gergo di settore condivisibile;

· utilizzare parole semplici e appropriate, accertandosi che possano essere chiare per tutti. Fornire sempre una spiegazione/traduzione se si sceglie di utilizzare termini stranieri o tecnico-scientifici troppo specifici;

· usare messaggi brevi e logici così da agevolare sia la comprensione che la memorizzazione;

· arricchire il discorso con aneddoti, storie di vita, esempi concreti di persone. Apprendere attraverso l’esempio delle esperienze di altri cattura maggiormente l’interesse del pubblico e ne facilita la comprensione dei contenuti.

Bene, abbiamo tracciato il percorso, adesso iniziamo a fare qualche passo concreto!

Ti ho parlato a lungo di tutti gli aspetti non verbali della comunicazione, è arrivato il momento di entrare nel dettaglio del linguaggio.
La storia inizia così: nella seconda metà dello scorso secolo molti studi hanno posto l’attenzione su come l’essere umano percepisca gli input dall’esterno utilizzando principalmente tre canali: visivo, uditivo, cinestesico.

Qui inizia un nuovo capitolo, che affronterò con te nel prossimo post!

Devi essere pronto e avere tutti gli strumenti per il corso sulla Comunicazione d’Impatto!
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