I sensi a supporto della Comunicazione: scopri il tuo canale!
Ciao [[name]],
oggi ci concentriamo sui canali di Comunicazione, di cui avrai sentito parlare più e più volte.
Se così non fosse, sono contento che questa sia la tua prima volta!
Sui canali di Comunicazione si sono scritti fiumi di approfondimenti, fatti milioni di esercizi, test, indovinelli … insomma l’argomento è di grande interesse!
Al livello puramente teorico sui canali di Comunicazione possiamo sostanzialmente dire che ne esistono tre principali:
Visivo
Uditivo
Cinestetico
Ognuno di questi canali indica una predisposizione dell’individuo a recepire gli stimoli esterni prediligendo l’utilizzo di un senso:
👉La vista per il canale visivo
👉L’udito per il canale uditivo
👉Il tatto, il gusto e l’olfatto per il canale cinestetico.
Fin qui tutto ovvio direi.
Spieghiamo meglio con un esempio: tre persone hanno partecipato a un evento, una festa. Si chiede ad ognuna di raccontarla. Nel più ottimale degli esperimenti la prima ti farà una descrizione accurata della location, gli abiti, le composizioni dei piatti; la seconda ti riporterà il mood dei discorsi, la musica, le parole utilizzate da chi ha presenziato; la terza si soffermerà sul profumo dei fiori, la morbidezza delle tovaglie, il sapore del cibo.
Ognuno dei soggetti coinvolti riporterà un aspetto diverso in funzione del suo senso di percezione della realtà più efficace.
Ognuno infatti si affida principalmente a un senso.
A questo punto è doveroso aggiungere una nota: avere un canale di Comunicazione più efficace non significa affatto non utilizzare al meglio gli altri, significa semplicemente avere una preferenza, una strada più scorrevole delle altre.
Conoscere il proprio canale preferenziale è interessante, anche divertente, ma a poco serve se non viene poi utilizzato all’interno di un’area di azione più ampia.
Conoscere il canale di Comunicazione più efficace di una persona significa poter impostare una Comunicazione che punti principalmente su quel canale, ma che succede se una persona è multisensoriale o se gli interlocutori sono tanti?
Che la Comunicazione si apre alla multisensorialità, dunque i discorsi, le presentazioni, gli incipit…tutto viene strutturato affinché nessuno tra gli ascoltatori resti escluso.
Che detto così sembra facilissimo, ma non lo è.
La Comunicazione è sensoriale non solo nel modo in cui recepiamo le cose, ma anche in quello che scegliamo per raccontarle.
Se ci fai caso, a seconda del tipo di canale più sviluppato, le persone usano con prevalenza verbi, aggettivi, avverbi vicini all’ambito sensoriale di riferimento.
Per descrivere una villaggio abbandonato potrei dire:
“Il silenzio era assordante“
” Il vuoto occupava i cortili delle case“
“Si respirava l’assenza di chi se n’era andato e la malinconia di chi era rimasto“
Stiamo parlando della stessa cosa, ma le parole usate rispecchiano semanticamente i canali di riferimento.
Sì, ma tutto questo a cosa serve?
Me lo domandi ancora???
A usare sempre, dico sempre, la parola giusta, perché la parola è uno strumento potentissimo per il raggiungimento dei tuoi obiettivi nonché per la conquista dei tuoi interlocutori.
E quindi che si fa?
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