Gaffe al festival di Sanremo: la comunicazione non va sottovalutata mai!

Che Sanremo sia “terra” di polemiche non è certo una novità e anche questa volta il Festival della canzone italiana non è venuto meno al suo annuale compito di sollevare polveroni.

La comunicazione sanremese meriterebbe un capitolo a sé, potrei esaminare per un anno intero quello che accade in quelle poche serate di febbraio.

Un festival celebrativo di un paese dal punto di vista della musica e delle parole e che spesso è nell’occhio del ciclone anche per quello che non “dice”.

Potrei tornare sull’argomento a festival concluso, oggi voglio riflettere su quello che prima ancora di iniziare si è verificato.

Da giorni sui social imperversano gli utenti contro la sicuramente non felicissima uscita di Amadeus nei confronti della co-conduttrice Francesca Sofia Novello.

Le cose sono andate così: il 14 gennaio, in sede di conferenza stampa, Amadeus si sofferma sulla presentazione delle professioniste che lo affiancheranno nella conduzione del festival.

In occasione dell’introduzione della Novello, le parole utilizzate per il “lancio” non sono state particolarmente apprezzate, giustamente, dal pubblico.

Nello specifico racconta di averla scelta per “ la bellezza ma anche per la capacità di stare accanto a un grande uomo, stando un passo indietro “.
Il grande uomo in questione sarebbe Valentino Rossi.

Corre l’anno 2020 e la bellezza rimane al primo posto nel “discorso” di un uomo che deve presentare le proprie colleghe a una platea.

Corre l’anno 2020 e nessuna delle suddette colleghe, tanto meno quella direttamente coinvolta, ha osato proferire una sola parola in merito all’accaduto.

Facciamo chiarezza.
Non è che adesso fare un complimento alla bellezza di una donna sia un reato, ma viene qui meno uno degli elementi fondamentali della comunicazione che un uomo di spettacolo non può permettersi di ignorare: il contesto!

Siamo in conferenza stampa, si sta presentando un festival conosciuto a livello internazionale e stai parlando delle tue collaboratrici. Non sei a Miss Italia e come professionista nel tuo settore dovresti saperlo.

L’emozione?
Sì, può darsi che ti condizioni, ma non a tal punto da esprimere in sole 3 parole quello che è giustamente considerato un bagaglio di pensiero maschilista, non egualitario e retrogrado così ben radicato che nessuna delle donne presenti ha osato intervenire per non rovinare il momento, per non disturbare “il capo” che parla.

Mai come in questo caso #semprelaparolagiusta è venuto meno.
La giustificazione del conduttore è stata in perfetto stile, pessimo, con la frase dello scandalo: “volevo solo mettere in luce il fatto che non ha approfittato della visibilità del compagno per fare carriera”.
Anche qui l’obiezione arriva spontanea: perché mai dovremmo dare per scontato che una professionista che nella vita privata ha scelto di stare con un uomo famoso debba essere sospettata di approfittare della situazione?
Perché la comunicazione arriva dal cervello, e nel cervello spesso ci abitano convinzioni sbagliate, pregiudizi pericolosi.

Sai qual è la cosa davvero triste?
Che se questa ragazza, per la prima volta al festival, oserà commettere un errore umano, alzerà il dito qualcuno in difesa di quella poi tutto sommato non immotivata presentazione del conduttore. E non se ne viene fuori.

Da un uomo che si occupa di comunicazione peraltro rivolta a un pubblico numeroso ed eterogeneo mi aspetto sicuramente educazione ma assolutamente professionalità, conoscenza, studio!
La comunicazione non è quello che ti passa per la testa, ma il è modo più efficace per esprimere te stesso dando valore aggiunto a chi ti riceve in qualunque contesto!

3 elementi tecnici mi stupiscono qui e ritengo che ci si debba lavorare:

  • Mancata analisi del contesto
  • Mancata conoscenza del contenuto (perché non ci credo che tutto quello che sai dirmi seppur in due parole di questa ragazza sia la bellezza e l’anonimato rispetto al compagno)
  • Mancata professionalità: ti occupi di comunicazione ma non ne conosci gli elementi fondamentali.

Non è mio compito alimentare le polemiche, è mio compito continuare a ricordarti che gli strumenti, lo studio, la conoscenza fanno la differenza nel lavoro, nella vita.

Quello che ho studiato e programmato per te non è gioco e va fatto bene.
Tanto per cominciare ti accompagno io, prima che in aula … qui!

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