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Il discorso diventa racconto. Convincere con una buona storia

Il discorso e il racconto: l’elemento comune

Per quanto possano avere sviluppi diversi il discorso e il racconto sono legati ad un elemento: il contenuto.
Chi si accinge a scrivere un racconto infatti, in fase preliminare, non fa un lavoro molto diverso da chi deve scrivere un discorso, con la differenza che il racconto ha una sviluppo dettato dalla trama, il discorso ha al suo interno una serie di elementi tecnici che vanno organizzati.
Il primo dramma di chi scrive un discorso e magari ha poche competenze in termini di comunicazione persuasiva – dove per persuasivo si intende la capacità di indurre chi ti ascolta all’azione – nel 90% dei casi rimane incagliato nell’incastro tra contenuto e forma.Strutturare il contenuto di un discorso è difficile sin dalla fase di scelta del materiale, perché si tratta di fare una distinzione continua tra ciò che serve e ciò che non serve, tra ciò che fa più effetto e ciò che sarebbe utile, ma annoia. Insomma, il contenuto può essere un percorso spinoso e se c’è una cosa che non puoi permetterti quando declami un discorso è che al tuo pubblico arrivi il tuo grado di difficoltà nel lavorare quell’argomento.


Convincere con buona storia

La potenza di un racconto è che contiene una storia, e le storie piacciono, perché, in un modo o nell’altro, raccontano sempre anche un aspetto di chi le ascolta, permettono di immedesimarsi e di entrare un po’ nella trama catturando il tuo interesse e la tua voglia di scoprire come va a finire, dove si va a parare.

Ma che storia raccontare a un gruppo di professionisti?
Una storia che gli risolva qualcosa attraverso 4 elementi narrativi tecnicamente molto influenti:
➡️  Perché: la tua storia deve produrre azione. Le persone spesso non amano cambiare, il perché deve avere la potenza di convincere loro che va presa una decisione.

➡️  Cosa: il contenuto di una storia non deve contenere necessariamente le cose da sostituire, meno drastico e più motivante sarebbe inserire nella storia anche le cose da migliorare per vederlo sotto una luce diversa, illuminate dalla possibilità di uno sviluppo diverso.

 

➡️  Come: questo è un passaggio fondamentale, è qui che si fondono il cosa e il perché. Cosa deve essere cambiato? Perché? Dalla fusione di questi due elementi emergerà la modalità in cui le persone devono agire un cambiamento.

 

➡️  Se: quando le persone devono cambiare qualcosa, soprattutto nel proprio metodo di lavoro, si nascondono dietro a mille alibi, molti “se”, eventuali scenari catastrofici che potrebbero solo peggiorare la situazione. Il tuo perché deve essere più forte del loro “se”, e deve essere inserito in modo impeccabile nella tua storia, senza indugi né possibilità di equivoci.

Così deve essere la tua storia qualunque sia l’obiettivo nascosto al suo interno.
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Com’è la mappa della tua storia? I 4 MUST del discorso che funziona

Perché una storia

Un discorso funziona se la tua storia ha una mappa basata su 4 MUST fondamentali.

Che si tratti di una presentazione, di un lancio promozionale, di un discorso in pubblico, quello che è ormai da anni provato è che l’efficacia dei contenuti si quadruplica se questi vengono veicolati attraverso una storia.

Una storia non significa l’aneddoto dell’infanzia, le origini dell’azienda e tutto il quadro genealogico dell’imprenditore.


🔴  Significa molto più concretamente decidere di costruire i contenuti intorno a degli elementi che ne rendano più incisivo il significato.

I 4 MUST del discorso che funziona

Il discorso che funziona non è il risultato della casualità, ma della combinazione di elementi tecnici maneggiati da professionisti competenti che sanno che costruire un discorso significa impostare un processo.

Per essere più dettagliati prenderemo ora in esame 4 elementi MUST che possono fare davvero la differenza nella costruzione di un discorso:

➡️  Il contenuto: è spesso la parte a cui i relatori dedicano più tempo, eppure la maggior parte delle volte i contenuti risultano essere pieni di elementi non attinenti agli obiettivi della presentazione o del discorso. Se lo scopo finale è quello di attivare un comportamento per promuovere un cambiamento perché fare esempi astratti? Perché non entrare nel merito della questione e fare esempi che possano essere davvero calzanti e d’esempio per chi ascolta?

➡️  Il pubblico: cosa hanno bisogno di sapere le persone a cui stai parlando? Cosa serve loro concretamente? Di sicuro non di nozioni generali, ma di spunti che possono essere calati nel contesto in cui intendono agire un cambiamento.

➡️  La storia: quale storia costruire attorno al contenuto? Come impostare la sua struttura? Attraverso il formato della storia ci si salva dal rischio di sparare informazioni a raffica. All’interno del flusso di una storia il pubblico si identifica più facilmente con gli obiettivi del discorso e ne farà propri i contenuti.

➡️  Il racconto: adesso devi decidere come questa storia sarà raccontata. Quale formato può rendere più diretto il contenuto che attraverso di essa si vuole trasmettere.
In questa fase va elaborato il modo in cui la storia verrà comunicata affinché abbia l’impatto desiderato e faccia il salto di qualità dal messaggio confuso al messaggio inequivocabile.

Non finisce qui!
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Il successo è nella consapevolezza

Dopo aver analizzato i 7 principi che definiscono la cultura aziendale (non ne sai nulla? Clicca subito qui!) oggi gli elementi che la influenzano.
Avere la consapevolezza piena della cultura della propria azienda, studio professionale o laboratorio, come già dicevamo la scorsa volta, significa sapere con lucidità e velocità le azioni da compiere nel momento in cui si decide di intraprendere un cambiamento e in cui si è coinvolti da esso.
Non esistono soluzioni valide per tutti, non ci sono formule standard, ci sono delle strategie sicuramente ma il tutto va declinato in funzione della storia dell’azienda e di altri elementi che a breve vedremo nello specifico.

A mano a mano che leggerai questi elementi chiediti quale sia il tuo livello di conoscenza del tuo contesto di lavoro, anche se l’azienda non fosse tua il tuo ruolo potrebbe comunque risultare determinante e il tuo contributo fare la differenza.

Ciò che contribuisce alla costruzione della cultura aziendale e ne influenza l’andamento può essere così identificato:

  • La storia. Qualcuno la chiama anche “il sogno dell’imprenditore”. Come è nata la tua impresa, piccola o grande che sia? L’hai creata tu dal nulla? L’hai ereditata? È il risultato di una fusione o acquisizione? Che si tratti di un’azienda medio – grande o di un piccolo negozio non fa differenza: la storia scorre nelle vene della tua attività ed emergerà nei momenti più importanti. Tutto inizia dal sogno dell’imprenditore.

 

  • La proprietà: di che tipo di impresa stiamo parlando? Una gestione familiare? Un’attività imprenditoriale più complessa? Un’associazione o cooperativa? O lavori presso un’istituzione? Ognuna di queste tipologie determina la tipologia di azione da intraprendere.

 

  • Le dimensioni dell’ambiente: si opera a livello locale, regionale, nazionale o globale? È fondamentale per ragionare sulla preparazione al cambiamento.

 

  • La missione: parliamo di utili, valore/prezzo, beneficenza, crescita.

 

  • Le risorse: che persone operano al suo interno? Che attività svolgono e in che ruolo? Titolo di studio?
    Modalità di gestione: troppo controllante? Basata su assunzioni e licenziamenti? Sull’acquisizione di soci?

 

  • Livello tecnologico: quanto è digitalizzata e tecnologica l’organizzazione di cui stiamo parlando? E che peso ha il livello di tecnologie nella gestione del cambiamento?

Ignorare questi elementi, così come sottovalutarli, è rischioso e sciocco.

Ogni azienda porterà a un risultato diverso nella combinazione di questi elementi. Dunque il programma di cambiamento deve tenere presente questo presupposto per conseguire risultati di successo.

Una volta raggiunto il risultato va raccontato, comunicato, nelle modalità che ti propongo da tempo!

Non ti è ancora chiaro cosa significa comunicare ad alto impatto?
Ho le indicazioni che ti servono, basta cliccare qui!