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Il potere dello sguardo … è nel movimento degli occhi!

Sul potere dello sguardo non devo certo convincerti!
Sai per esperienza che attraverso il movimento degli occhi passano contenuti spesso molto più ricchi, e soprattutto più convincenti, delle parole .
Non c’è bisogno di essere un esperto di comunicazione, in questo caso non verbale, per comprendere la mole di emozioni che uno sguardo può veicolare, sia che quelle emozioni accompagnino delle parole, sia che siano gli unici contenuti dello scambio comunicativo.
Immagina una situazione in cui stai parlando a più persone, il tuo pubblico per intenderci.
Quali sono i vantaggi di saper applicare le tecniche di comunicazione non verbale al punto da sapere come utilizzare lo sguardo?
Te ne indico qualcuno in modo che l’esempio ti chiarisca le idee:
➡️  si stabilisce con l’uditorio un rapporto più diretto, meno freddo, in quanto si crea l’atmosfera del colloquio a due, in modo che ogni componente dell’uditorio possa sentire l’interesse su di sé. Non importa che ci siano 4 o 50 persone, con lo sguardo si crea un canale diretto con il proprio interlocutore.
➡️  a vantaggio del relatore si controlla l’ ansia da prestazione, riducendo l’iperattività visiva, quella sorta di movimento compulsivo che quando siamo nervosi ci fa girare gli occhi come delle schegge impazzite per tutta l’aula
➡️  si elimina il rischio di distrazioni visive riducendo il numero di immagini trasmesse al cervello. Ebbene sì, spesso per mascherare e superare il nervosismo ci si guarda intorno, ma, poiché non siamo macchine, è altamente probabile che quell’ “intorno” ti distragga allontanando te dal focus del discorso e il tuo pubblico da te.
Non esiste una regola generale su quanto debba durare un contatto visivo ma esiste una regola percettiva, ovvero una regola che si basa sulla percezione che hanno l’emittente e il destinatario del messaggio.
🔴 Un corretto contatto visivo deve dare la sensazione al nostro interlocutore di essere visto, ovvero deve trasferire quel messaggio del tipo “ti ho visto so che ci sei, grazie di prestarmi ascolto , sei importante in questo discorso”.
Molto importante quando si guarda negli occhi una persona e si sta facendo un discorso in pubblico è annuire e fare un piccolo gesto di consenso con la testa per dire “si, quello che sto dicendo lo sto dicendo a te, quello che sto dicendo è giusto ed è vero!
Grazie che mi stai ascoltando”.
Il contatto visivo trasferisce anzitutto una sensazione di gratitudine nel tuo interlocutore e questo inevitabilmente lo predispone in modo positivo nei tuoi confronti.
Ecco dunque come si sviluppa in un discorso un corretto contatto visivo.
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Ci sta!

Scrivimi: info@matteomaserati.it

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