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La prossemica: gestione dello spazio nelle dinamiche interpersonali

Lo spazio e i rapporti interpersonali

La prossemica definisce la gestione dello spazio nelle dinamiche interpersonali.
Da sempre lo spazio fisico condiziona le relazioni interpersonali, ma ancor prima di entrare nel merito delle relazioni, possiamo affermare che lo spazio e il suo utilizzo regolano le relazioni sociali 🚦
 
Di esempi potremmo farne a non finire.
 
Sali in treno, ci sono posti liberi con accanto o di fronte un passeggero e posti liberi con accanto altri posti liberi.
Ti dico io dove ti siedi: dove tutto è completamente libero.
Occupi il tuo spazio sociale, quello che reputi ti faccia sentire più a tuo agio in generale e più comodo nello spazio.
 
 🧐 Per comprendere a fondo la naturalezza di un simile comportamento basti pensare al mondo animale, che spesso riassume le nostre attitudini ancestrali.
I cani, i gatti, le scimmie, demarcano il territorio, agiscono dei comportamenti specifici per farlo, e quei comportamenti definiscono non solo il loro rapporto con lo spazio, ma anche con altri animali.

La prossemica

Quello che accade nel mondo umano invece è regolato dalle leggi della prossemica, che descrivono il rapporto dell’individuo con lo spazio in funzione del comportamento sociale che esso comporta.
🔴  Correva l’anno 1966 quando un certo Hall ha coniato il termine “Prossemica”, ma soprattutto ha introdotto 4 zone, corrispondenti al tipo di distanza interpersonale:
➡️  zona intima: implica intimità, confidenza, vicinanza. Lo spazio che ti divide dal tuo interlocutore al massimo si estende ai 50 centimetri. Si tratta di una vicinanza concessa solo a persone di cui ci si fida.
 
➡️  zona personale: è una distanza che regola il rapporto tra individui che si conoscono, ma non intimamente. Colleghi e conoscenti possono rientrare in questa zona che prevede tra gli interlocutori una distanza da 50 centimetri a 1 metro.
 
➡️  zona sociale: riservata agli incontri formali, nel lavoro e nelle occasioni speciali. Prevede tra gli interlocutori una distanza da 1 a 3 metri. Questa è la distanza più utilizzata quando si lavora insieme senza però entrare in un rapporto eccessivamente confidenziale.
 
➡️  zona pubblica: qui oltrepassiamo i 3 metri di distanza, in quanto questo tipo di distanza viene applicata in conferenze e meeting dove non è previsto un coinvolgimento diretto tra i presenti. 
 
Quella presentata può sembrare in apparenza una semplice classificazione delle possibili distanze spaziali-relazionali tra le persone.
In verità un’analisi più approfondita non tarderebbe a far emergere interessanti implicazioni di carattere sociale, a partire dalla messa in atto di specifici comportamenti.
 
Alt! 
Per ora è tutto, ma non perdere il prossimo post!
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