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Il cambiamento in azienda. Quali ostacoli?

Il cambiamento in azienda a volte è necessario, altre imprevedibile, altre ancora è mal gestito.
Gli ultimi due anni ci hanno insegnato che la capacità di adattamento al cambiamento può fare molto la differenza.
Tuttavia seppur il mondo fuori cambia, alcune situazioni interne alle organizzazioni possono generare problemi proprio per la loro resistenza al cambiamento fino a costituirne un vero e proprio ostacolo.
La situazione, per quanto complessa, ha una spiegazione semplice: si ha a che fare con delle persone e questo è di per sé un elemento di complessità.
Tanto per cominciare devo porti la domanda: come comunico un cambiamento in essere o previsto a breve?
Ormai dovresti aver capito che ogni interlocutore risponde a input diversi e un buon comunicatore non può tralasciare questo dato, pertanto è fondamentale che a prescindere dalle dimensioni dell’azienda si strutturi una modalità comunicativa ben tarata, altrimenti non sarà mai efficace.
Se il numero degli interlocutori è elevato si organizzano dei colloqui per dipartimenti, settori, sottogruppi, quello che vuoi, ma non tralasciare mai questo aspetto.
Per facilitarti il lavoro ti consiglio di partire da un aspetto la cultura aziendale.
In che modo si pensa in quell’organizzazione?
Quel è il mood predominante?
Qual è la modalità operativa che funge da comune denominatore di tutte le sue attività?
Il perché di queste domande è semplice: un cambiamento, anche se minimo, rompe un equilibrio, altera dei meccanismi, propone/impone nuovi modi di pensare.
L’abitudine genera certezza e dover cambiare abitudine non è facile soprattutto in età adulta.
Nuove pratiche e nuovi apprendimenti possono essere allo stesso tempo motivo di entusiasmo e rinnovamento per alcuni e motivo di sconforto per altri, quindi non è possibile applicare una modalità di introduzione del cambiamento standard e uguale tutte le volte, in tutte le situazioni.
La diversificazioni degli interventi pone una soluzione a tutto questo e mette le persone al centro di un processo che le riguarda da vicino e che avrà un impatto elevatissimo sul loro lavoro, ogni giorno.
Conoscere la cultura aziendale significa capire quanto le persone siano allineate con i valori aziendali e quanto siano flessibili e ben disposte con i possibili cambiamenti.
Non si tratta di indagare e interrogare ogni singolo collaboratore quanto piuttosto di rilevare informazioni sulle loro attitudini, preferenze, barriere personali che ostacolano la crescita professionale in un momento di transizione.
Tutto questo necessita di un processo strutturato.
Come si fa?
Parliamone!

Scrivimi: info@matteomaserati.it

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