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espressioni - facciali

Cos’è quella faccia? Breve storia delle espressioni del viso.

Ho subito una domanda per te.
Quante volte qualcuno si è rivolto a te dicendo: “Cos’è quella faccia? Cosa ti è successo?“.
Si tratta di una situazione così frequente che so anche dirti cosa hai pensato: “Si vede davvero così tanto?“.
Ebbene sì: il nostro stato d’animo, molte emozioni, tante piccole sensazioni apparentemente silenziose e invisibili, sono proprio lì stampate sul nostro volto, a disposizione di chi ci osserva.
Occhio però, alcune cose valgono anche se ribaltate: se chi ti osserva può interpretare i tuoi pensieri e le tue emozioni, puoi fare lo stesso quando l’osservatore sei tu.
A quale scopo?
Non ti viene in mente proprio nessun vantaggio nel saper interpretare cosa gli altri pensano o nel saper gestire in modo efficace ciò che stai provando tu?
A proposito di questo ho molto da raccontarti nel mio prossimo evento, di cui tra poco ti darò tutte le informazioni.
Intanto però voglio parlarti di questo mondo fatto di espressioni facciali e di modi diversi, impercettibili, di comunicare, o cogliere messaggi comunicati.
Molti studi sulla Comunicazione non verbale, nello specifico sul Linguaggio del corpo, hanno rilevato che si fa risalire ai primati la capacità di comunicare attraverso le espressioni facciali, altre specie, invece, appartenenti a un livello più basso della scala evolutiva, si esprimono attraverso la postura, come ad esempio i rettili, gli anfibi o gli uccelli.
Perché i primati usano le espressioni facciali?
Perché vivono in un sistema sociale più complesso, dove la relazione tra singoli è più ricca e diversificata al livello comunicativo.
Questo piccolo “dettaglio evolutivo” fa sì che primati siano muniti di una sorta di archivio di espressioni facciali a cui ricorrere quando devono comunicare: predominanza, comando, obbedienza, gioco, cura, pericolo.
Un bagaglio di possibilità a cui ricorrere per gestire le relazioni con i propri simili nel sistema di relazioni più vicino a quello umano.
Questo è un piccolo accenno di storia evolutiva delle espressioni facciali, ma di curiosità su questo tema ce ne sono diverse.
Può darsi che ti racconterò qualche altro aneddoto prima del corso.
IL CORSO!!!
Questa volta le espressioni facciali in oggetto saranno quelle umane però!
Ti ho già anticipato che voglio renderti partecipe di un percorso che ho appena progettato e sta per uscire!
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espressioni - facciali

Vuoi sapere chi hai davanti? Osserva bene il suo viso!

Hai mai pensato al vantaggio che avresti se solo fossi in grado di interpretare i segnali comunicati dalle espressioni facciali dei tuo interlocutori?
La Comunicazione è un processo a due vie: questa è una delle prime informazioni che sentirai sulla Comunicazione interpersonale.

Questa premessa introduce il concetto di mittente e destinatario, ma, considerando la molteplicità dei messaggi, degli interlocutori, dei contesti, possiamo piuttosto definire la Comunicazione come un processo a più vie che si intersecano, lungo le quali si verificano numerosi scambi.

 

L’interlocutore

Uno dei protagonisti della comunicazione è l’interlocutore, il quale accoglie il messaggio e, a partire dal momento della ricezione, attiva una serie di comportamenti dando vita a momenti di comunicazione verbale e non verbale.

Non sempre la comprensione dell’interlocutore però è immediata o di veloce interpretazione.
Può infatti capitare che si esprima a parole in un senso, o solo fino a un certo punto, e poi trasmetta con l’atteggiamento un messaggio diverso (o addirittura opposto) rispetto a quello esternato verbalmente.

Forse è capitato anche a te di ascoltare un feedback, o una semplice risposta a una tua affermazione, notando qualcosa di poco rassicurante nelle espressioni del viso del tuo interlocutore, al punto da chiedergli:

” …ma sei sicuro di quello che stai dicendo?”

“… non mi sembri convinta delle tue affermazioni”

“… ho detto qualcosa di sbagliato?”

Devi sapere che ogni piccolo movimento della bocca, degli occhi, addirittura del naso, potrà svelarti un universo di significati solo attraverso la decodifica di quei segnali.

Se ti può facilitare pensa ai segnali emessi dal volto – ma vale per il linguaggio del corpo in generale – come una proiezione dei pensieri, una manifestazione istintiva e meno controllata di ciò che davvero si pensa, e che non si può o non si vuole dire.

Ignorare questi segnali, o non saperli decifrare, spesso si traduce nella perdita di informazioni importanti che potrebbero incidere in modo significativo sull’obiettivo di Comunicazione.

C’è una sola soluzione a questa eventualità: imparare a comprendere i messaggi veicolati dall’interlocutore attraverso le espressioni facciali!

Cosa fare?

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