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Le comunicazioni di progetto: il ruolo della persuasione.

Le comunicazioni di progetto si svolgono all’interno di flussi pluridirezionali e continui, grazie ai quali le persone influenzano i comportamenti degli altri componenti del team.

La persuasione nelle comunicazioni di progetto.

 
Una delle leve più importanti all’interno delle comunicazioni di progetto è la persuasione
La persuasione si può sintetizzare come la capacità di influenzare i comportamenti di altre persone, orientandole verso uno specifico obiettivo
 
Le dinamiche della persuasione sono state oggetto di studi e di analisi da parte della psicologia. 
Uno dei più interessanti approfondimenti su questo tema individua 6 meccanismi psicologici, in funzione dei quali gli interlocutori tendono a generare una reazione positiva automatica negli altri.
 
Facciamo uno zoom su questi elementi:
 
  1. reciprocità: questo meccanismo innesca una specie di dovere morale nel ricambiare, quindi spinge le persone a reagire positivamente e con coinvolgimento;
  2. impegno: più l’obiettivo risulta impegnativo più nel conseguirlo si ha una percezione positiva di sé e del proprio valore. Questo motiva le persone a impegnarsi molto;
  3. riprova sociale: per le persone molto spesso è importante essere accettate e apprezzate dagli altri. Questo genera risposte positive alla persuasione.
  4. gradimento: l’individuo tende a rispondere positivamente alle persone per cui prova empatia o che ammira. Questo per un inconscio desiderio o sentore di somiglianza.
  5. autorità: generalmente quando si riconosce l’autorità di qualcuno, si tende ad assecondarne le volontà.
  6. senso di mancanza o scarsità: si tende a desiderare – e quindi a raggiungere – ciò che non si ha, o che si ha in minima parte. La scarsità è una fortissima leva persuasiva.
La persuasione è una delle leve più importanti all’interno dei flussi di comunicazione di progetto, ma non è la sola.
Coesiste con un’altra componente: l’obiettivo di miglioramento continuo.
Ne parliamo al prossimo articolo!
Queste cose, mi dirai, hanno ancora a che fare con il discorso pubblico?
Altroché!
La comunicazione pluridirezionale è sempre una comunicazione in pubblico.
Questi aspetti esplorano un universo di azioni che si ripetono continuamente, davanti ai tuoi occhi, ma spesso non sai riconoscerne i tratti né prevederne gli sviluppi.
Per questo è importante che impari a riconoscerli e analizzarli.
Facile?
No, non lo è, ma lo deve diventare!
Come?
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Comunicazione efficace: quali comportamenti evitare per raggiungere il tuo obiettivo

La Comunicazione Efficace è il risultato di una serie di comportamenti – anche di quelli da evitare – volti al raggiungimento di un obiettivo.

Approfondimenti in tema di Comunicazione Efficace ne abbiamo condivisi diversi, ma quanto sei consapevole dei comportamenti da evitare?
Se lo spazio in cui ti muovi è vasto diventa alta anche la possibilità di commettere errori: i rischi sono numerosi, le dinamiche più complesse, i soggetti coinvolti gestiscono dinamiche relazionali il cui grado di difficoltà può variare da molto semplice a molto complesso. Per facilitarti il compito e darti i giusti strumenti per raggiungere i tuoi obiettivi attraverso un corretto processo comunicativo è bene che ti indichi alcuni comportamenti da evitare per salvare la tua comunicazione del fallimento.

 

Fai tesoro di queste regole perché valgono sia in ambito privato – con i tuoi figli, con il partner – che nel mondo professionale.
No ai seguenti comportamenti:

➡️  Imposizioni. L’imperativo “devi” molto spesso allontana il tuo interlocutore dagli obiettivi che ti sei prefisso, ponendo lui nella condizione di subire un’imposizione e te stesso in una posizione scomoda di abuso del tuo potere, o del tuo ruolo.

➡️  Ammonimenti e minacce. Non funzionano quasi mai in contesti democratici! La libertà di azione e di reazione dell’interlocutore è fondamentale per l’efficacia dello scambio comunicativo. Anche questo genere di atteggiamento – come pure il primo – incentiva sentimenti di disagio e sottomissione.

➡️  Prediche e morali. Anche qui il rapporto tra mittente e destinatario si interrompe generando un senso di colpa e di impotenza che conduce l’interlocutore ad azioni che si sente costretto a compiere, agendo senza piena libertà né consapevolezza, spinto piuttosto da emozioni di disagio e frustrazione. Può funzionare una comunicazione così? Lascio a te la risposta.

➡️  Consigli e soluzioni a tutti i costi. Anche nella tua cerchia c’è il dispensatore assoluto di buoni consigli e soluzioni? Quello che deve sempre dirti come comportarti? Ecco, non essere come lui, allontanati il più possibile dal suo modello. Avere sempre la soluzione da propinare può sembrare utile, e forse in alcuni casi concretamente lo è, ma il problema è che pone l’interlocutore in una condizione di inadeguatezza e di limitazione alla propria libertà. Se un amico espone una questione o solleva un problema ad alta voce e non ti ha chiesto una soluzione, molto probabilmente ha solo voglia di parlare. Se cerca un conforto e trova una persona che sfoggia la sua abilità, non si sentirà affatto stimolato e anche il tuo obiettivo comunicativo, carico sicuramente delle migliori intenzioni, fallirà.

➡️  Persuadere in ogni caso. Le regole della comunicazione persuasiva esistono e funzionano, ma non è che tutti possono improvvisarsi esperti. Ci vuole la giusta preparazione che può essere solo il frutto di adeguati studi e percorsi di formazione. Quindi, a meno che tu non sia il massimo esperto riconosciuto in materia, non cercare a tutti i costi di portare dalla tua parte l’interlocutore.

➡️  Giudicare: è forse l’atteggiamento dalle conseguenze più pericolose. Può essere mortificante, demotivante, distruttivo e sicuramente mai efficace rispetto ai tuoi obiettivi di comunicazione.

Potrebbe non essere tutto, questo lo saprai a breve, ma sicuramente è sufficiente per fare una valutazione delle tua modalità comunicative in famiglia, nella vita sociale e professionale.

Inizia a lavorare sui tuoi comportamenti analizzando il loro legame con le loro dirette conseguenze.

Vuoi fare un lavoro serio, strutturato, personalizzato?

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