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Comunicazione verticale e orizzontale: l’equilibrio è nel project management.

Nell’ambito di ogni progetto, e soprattutto all’interno di ogni team, convivono 2 diverse tipologie di comunicazione: verticale e orizzontale.
Quali sono le differenze?

Comunicazione verticale e orizzontale

Partiamo dalle cose semplici: ogni comunicazione chiama in gioco diversi elementi, tra i quali spiccano come protagonisti assoluti tutti i soggetti coinvolti nello scambio comunicativo e tutto ciò che è oggetto di quello stesso scambio.
Quindi, tornando alle definizioni, possiamo affermare che:
♦️ la comunicazione verticale riguarda la trasmissione dei contenuti
♦️ la comunicazione orizzontale riguarda la costruzione di relazioni
Il principale obiettivo della comunicazione verticale è il passaggio delle informazioni e la restituzione di un feedback rispetto alle stesse.  Trattandosi di un transito di informazioni i tempi del feedback sono differiti nel tempo.
Nelle comunicazioni verticali spesso l’iter del messaggio è accompagnato da aspettative di ritorno molto alte.
Questa tipologia di comunicazione è caratterizzata da un discreto livello di freddezza e regolata da specifiche gerarchie il cui principale obiettivo risiede nella realizzazione del contenuto dell’informazione in corso.
La gestione della comunicazione verticale ha come principale obiettivo quello di far in modo che l’oggetto del messaggio si presenti come un’opportunità, per questo si fa un gran lavoro di progettazione prima di diffonderla.
Il punto focale della comunicazione orizzontale, invece, risiede nella condivisione di pianificazioni, attività, risultati.
Il suo obiettivo è quello di agire in parallelo un lavoro di costruzione delle relazioni tra i membri del team.
Per questo motivo è più spontanea della precedente, meno programmabile e sicuramente più immediata e veloce in termini di feedback.
Il suo focus non è informare, ma creare relazione.
L’andamento del flusso di una comunicazione orizzontale può essere divergente rispetto all’obiettivo iniziale proprio perché entrano in gioco in gran percentuale dinamiche di relazioni umane, individuali e di gruppo.
Puoi facilmente immaginare come queste dimensioni, descritte qui in modo distinto e separato, possano incrociarsi e complicarsi all’interno di un team di lavoro e nelle attività di gestione ed esecuzione di un progetto.
Come uscire da questa complessità?
Con un project management che abbia cura delle competenze dei suoi team leader in termini di comunicazione efficace.
Sta nelle abilità del project manager trovare un equilibrio nelle complesse dinamiche di comunicazione verticale e orizzontale, entrambe necessarie.
Si parte sempre dalla comunicazione e, qualunque sia il tuo ambito professionale o di interesse, se vuoi che le tue attività prosperino e che questa prosperità duri, non devi mai smettere di lavorare sulla comunicazione.
Qualunque sia il tuo livello parti o riparti da qui👇

Il cambiamento: conoscerlo e saperlo comunicare agli altri

La gestione del cambiamento, come sai, è il tema che sto scandagliando negli ultimi post per arrivare a comprenderlo come processo, nei suoi passaggi e nelle sue inevitabili complessità.
Il mio punto di partenza, di analisi e di arrivo è sempre la Comunicazione, dunque è anche la prospettiva da cui osservo e valuto le cose.

L’analisi della Comunicazione d’Impatto mette in evidenza l’importanza di tutti gli elementi di contesto per rendere la comunicazione ad alto impatto un processo applicabile ed efficace.

Cosa significa tutto ciò?
Che la Comunicazione ad Alto Impatto richiede un alto livello di competenza, non che la Comunicazione in generale non lo richieda, ma mentre è possibile comunicare in modo spontaneo e non strutturato normalmente, nel caso della Comunicazione ad alto impatto intervengono 2 fattori chiave:

La capacità di catturare in poco tempo l’attenzione del tuo interlocutore
La capacità di convincere in poco tempo il tuo interlocutore e acquisire credibilità e fiducia.

2 fattori che a loro volta chiamano in causa 2 ulteriori competenze:

  • La capacità dialettica, intesa non solo come eloquio, ma anche come capacità critica e di confronto
  • La conoscenza degli elementi di contesto e abilità nel costruire argomentazioni

Questo è il motivo per cui se vuoi essere efficace e in poco tempo per acquisire credibilità e autorevolezza agli occhi del tuo interlocutore devi conoscere non solo ciò di cui stai parlando ma anche tutto quello che succede intorno all’oggetto della tua argomentazione.

Il cambiamento è un processo importante sia da un punto di vista sociale che organizzativo, e conoscerlo significa avere un’ampia visione di contesto.
Molti esperti, sociologi ma anche imprenditori, hanno analizzato il cambiamento per arrivare a comprendere i comportamenti delle persone, le loro scelte di pensiero, di acquisto, di modo di stare al mondo.

Rosabeth Moss Kanter quando si è dedicata alle ricerche sul cambiamento era una docente di Harvard.
Voglio condividere con te le sue riflessioni sulla capacità di apportare un cambiamento e gestirlo con successo.

Elementi fondamentali:
Conoscenza e capacità di analisi della situazione in cui si svolge o è previsto che sia agito un cambiamento
Capacità di coinvolgere gli altri se si intende agirlo, per ottenere consenso e collaborazione
Capacità di programmazione del cambiamento
Strutturare gli step del cambiamento che si vuole apportare o individuare gli step di un cambiamento subìto
Capacità di far respirare agli altri il cambiamento per far in modo che lo vivano pienamente.

Questo è quanto autorevoli esperti ci indicano, mi interessa la tua esperienza però, vorrei sapere se nella tua organizzazione, o in situazioni anche meno strutturate, reputi di saper gestire il cambiamento e in che modo.
Condividi nei commenti al post su facebook la tua esperienza, è la storia di ognuno che ci permette di fare valutazioni e studi su larga scale.

Aspetto la tua esperienza, intanto dai un’occhiata qui !