Senza sonno il cervello si distrugge!

Dalla University of Pennsylvania School of Medicine arriva uno studio che sentenzia: non dormire è pericoloso e causa danni irreversibili al cervello!

Quante volte, a pochi giorni da performance importanti, abbiamo pensato di sacrificare le notti per finire gli studi, preparare discorsi o approfondire argomenti. Oggi arriva una netta presa di posizione da parte degli scienziati che hanno condotto lo studio: non solo perdere ore di sonno non aumenta l’apprendimento ma crea danni al cervello anche di carattere irreversibile.

Gli esiti dello studio, pubblicati sul Journal of Neuroscience, hanno evidenziato come uno stato di veglia prolungato arriverebbe a causare la morte del 25% delle cellule celebrali in alcune aree del cervello, distruggendo in questo modo addirittura un quarto dei neuroni preposti al presidio di quelle stesse aree.
E le aree in questione non sono certo trascurabili: lo studio sottolinea l’interessamento di zone fondamentali per il cervello legate al movimento ed ai processi cognitivi.

Anche questa volta lo studio è stato condotto sui topi, sottoposti per l’occasione a un ritmo di vita simile a quello che svolgono i lavoratori turnisti: per ben tre giorni consecutivi il riposo è stato limitato a sole 4-5 ore nell’arco delle 24 complessive. Di qui l’osservazione e la scoperta: nel brevissimo periodo gli animali attivavano meccanismi di difesa e protezione mentre nel lungo periodo si verificava la compromissione della locus coeruleus: un’area fondamentale per il movimento, i processi cognitivi e il risveglio stesso.

Lo studio, condotto al momento solo su animali ha dato un responso inequivocabile che andrà verificato sull’uomo per comprendere se sul cervello umano esistano gli stessi effetti devastanti.
Ciò non toglie, come consiglio a priori, che sia più opportuno, per uno stile di vita sano e regolare, mantenere un numero sufficiente di ore di sonno al fine di garantire al nostro cervello il giusto riposo. Lo stand by che gli consenta di ricaricarsi e riprendere le attività l’indomani con rinnovato slancio e vigore soprattutto ai fini della concentrazione, dell’apprendimento e delle relazioni con gli altri.

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