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Nel legame tra mente e corpo occhio alla fuga di informazioni

Le informazioni tra mente e corpo

Il legame tra mente e corpo è sancito da un passaggio di informazioni, secondo un processo per cui la mente invia un input e il corpo mette in atto dei comportamenti.
Questo è il motivo per cui conoscere il linguaggio del corpo aiuta nella comprensione delle intenzioni della mente.
A ogni pensiero è legata un’azione che ha un suo luogo nello spazio e delle conseguenze su cose e persone.
 
Saper interpretare i movimenti del corpo, come abbiamo visto nel post sul Significato dei Gesti, ti facilita in 2 diverse tipologie di azione:
 
  1. comprendere il significato reale dei messaggi verbali di chi ti parla.
  2. comunicare in modo più efficace esercitando un maggior controllo sul tuo corpo e orientare la conversazione verso il tuo obiettivo.

La fuga di informazioni

Perché il rischio di una fuga di informazioni?

Perché quando comunichi qualcosa, insieme alle parole, vengono fuori i sentimenti, le emozioni e per quanto ci si possa impegnare nel controllare i propri movimenti, il corpo può ingannarci e lasciar trapelare lo stato emotivo che stiamo vivendo. 
 
La fuga di informazioni, come avrai capito, riguarda i sentimenti negativi, quelli legati al disagio, all’imbarazzo. Nella relazione con gli altri, negli scambi verbali, non si ha alcun motivo per nascondere sentimenti positivi.
 
L’occultamento di solito è rivolto alle emozioni scomode, quelle che possono deviare l’andamento della comunicazione verso direzioni non desiderate. 
Il rischio più alto nella fuga di informazioni è che vengano alla luce nette incongruenze tra ciò che si dice con le parole e ciò che il corpo comunica. 
 
L’emozione che più di tutte ha il potere di generare una fuga di informazioni è l’ansia.
La psicologia fa riferimento a due diverse tipologie di questo stato d’animo:
➡️  ansia caratteriale: fa parte del modo di essere, è un tratto della personalità, non è legata a una specifica situazione, ma tende piuttosto a farsi spazio in molte situazioni.
➡️  ansia situazionale: è legata a cause specifiche, situazioni che non si è in grado di gestire, a stimoli che hanno il potere di spostare lo stato d’animo dall’armonia al disagio.
 
Avere la capacità di cogliere gli elementi in azione in una fuga di informazioni è importante perché offre l’opportunità di supportare l’interlocutore nel recupero di uno stato d’animo positivo, di creare un nuovo momento di empatia all’interno del quale poterlo aiutare ad esprimere i suoi contenuti senza l’ostacolo dell’emotività.
Riconoscerlo su te stesso, invece, ti salva da un bel pasticcio, ti consente di recuperare le situazioni prima che le conseguenze rovinino i tuoi progetti, i tuoi affari.
 
Adesso vuoi saperne di più!
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Coronavirus e smartworking: il segreto nella comunicazione e nella pianificazione

In situazioni come questa c’è poco da lagnarsi, bisogna rimboccarsi le maniche e far quel che si deve.
Abbiamo già trattato il coronavirus da un punto di vista della comunicazione (leggi qui se hai perso il post), oggi voglio parlarti di una delle misure messe in atto in questo momento nel mondo del lavoro in alcuni settori: lo smart working.
Chi svolge una professione che si presti allo smart working è davvero fortunato, perché può attenersi alle regole di isolamento a cui siamo invitati ad aderire per contenere la diffusione del virus.

Oggi voglio riflettere insieme a te su 3 aspetti in particolare:
– La pianificazione del lavoro
– L’utilizzo dei mezzi di comunicazione
– La ricezione delle informazioni in merito alla situazione in atto

La pianificazione è un aspetto su cui insisto molto e spesso, perché ritengo che sia un aspetto fondamentale del lavoro nonché della vita in generale. La situazione in corso è esplosa all’improvviso, pertanto non tutti erano preparati a lavorare da casa. Banalmente alcuni non hanno proprio una postazione. Quindi direi che per essere produttivi in questo periodo è necessario intanto crearsi un’area di lavoro, seppur piccola, in casa, ed evitare spazi di coworking, altrimenti varrebbe la pena andare in ufficio.
Se non si è abituati allo smart working urge più che mai una pianificazione delle attività, con monitoraggio del timing e l’evitamento, come la peste, delle distrazioni. Solitamente mi occupo di pianificazioni sul medio lungo termine, ma in questo caso, data la natura degli eventi, lavoreremo sul breve termine. Ti consiglio di essere fresco come se fossi al lavoro: vestirsi, evitare di smangiucchiare tutto il giorno e di guardare le serie su Netflix dal pc privato in orario di lavoro. Uno dei pochi aspetti positivi di questo periodo assurdo è dimostrare l’efficacia dello smart working come metodologia e approccio efficace, economico, ergonomico: le aziende risparmiano costi, i lavoratori possono gestire meglio il proprio tempo soprattutto nelle città in cui raggiungere il posto di lavoro richiede da 1 a 2 ore.
L’utilizzo dei mezzi di comunicazione è un aspetto, anche qui metodologico, fondamentale. Per ovvi motivi aumenterà la necessità di comunicare a distanza, pertanto ti invito a:
– Utilizzare la mail per le comunicazione di lavoro ed evitare scambi su whatsapp nelle chat tra colleghi dove pullula il disordine ed è difficile recuperare poi le informazioni che vi siete scambiati.
– Evitare di ammorbare il prossimo con audio infiniti pur di avere un contatto con il mondo. Ti manca qualcuno? Chiamalo? Vuoi sapere come sta? Chiamalo!
– Utilizza i software di management per il lavoro in team. Ce ne sono molti, basta scegliere quello più adatto alle proprie necessità.

La ricezione delle informazioni: questo è il tema che maggiormente mi preoccupa. Imperativo categorico: tenersi alla larga da guru, complottisti, faciloni, agitatori delle folle. Ci sono delle comunicazioni ufficiali, governative, regionali. Attenersi a quelle. Rivolgersi a fonti improvvisate serve solo a farci perdere il senso di quello che sta accadendo facendoci deragliare verso una direzione sbagliata. Quindi occhio ai numeri, alle direttive e soprattutto ai numeri positivi delle cose che funzionano, perché questo sarà l’unico modo per uscirne.

Tieni botta che ce la faremo.
Tutti i miei consigli, le mie indicazioni, tutto quello che ti può aiutare lo trovi qui!
Prudenza e senso di responsabilità: solo così possiamo ricominciare, noi vorremmo farlo dai nostri corsi a partire proprio da aprile.
Non ne sai nulla?
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