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Comunicazione verbale e non verbale: parole e significati a confronto

Torniamo a parlare di Comunicazione verbale e non verbale per introdurre il quarto assioma della Comunicazione.

In verità, questa volta, quello su cui ci soffermeremo è la differenza tra il modo di concepire parole e significati rispettivamente nella comunicazione numerica, verbale, e la comunicazione analogica, non verbale.

Comunicazione verbale e non verbale

Per spiegare il quarto assioma della comunicazione si ricorre spesso all’esempio della lingua cinese, ovvero al confronto tra il nostro sistema linguistico occidentale e il loro.

Quando si studia il cinese, infatti, si entra in un sistema linguistico del tutto diverso dal nostro. Siamo abituati, nello studio delle lingue occidentali, che ogni parola corrisponde a un significato e non che una parola possa addirittura “disegnare” il suo significato.

 

Il nostro sistema linguistico di riferimento è numerico, ovvero verbale. Ok, mi dirai, ma che significa?

Significa che alle scuole elementari ti insegnano che quando vedi una parola scritta così FIORE devi pensare a quel vegetale che cresce nella terra e fa petali bellissimi e devi memorizzare questa informazione per il resto della tua vita.

Hai imparato quindi che alla sequenza di lettere alfabetiche che compongono la parola FIORE va collegata una specifica immagine. Nella lingua cinese funziona invece che il modo in cui è scritta una parola somiglia in qualche modo al suo significato, per questo si dice analogica: tra il significato e il significante (l’immagine del fiore) c’è un’analogia, ovvero una somiglianza grafica.

 

Quarto assioma della Comunicazione

 

Veniamo al quarto assioma e partiamo dalla sua definizione: gli essere umani comunicano sempre sia con il modulo numerico (verbale), sia con il modulo analogico (non verbale).

Il cuore di questo assioma non è nella definizione delle differenze, quanto piuttosto nell’importanza di saper integrare e fondere l’universo numerico con quello analogico per raggiungere il massimo dell’efficacia comunicativa.

L’utilità di questa considerazione sta nel fatto che  quando si deve trasmettere un messaggio è fondamentale scegliere “come” farlo. Avere due parametri di riferimento è fondamentale per scegliere quello più adatto al di contesto in cui la comunicazione può aver luogo, o al tipo di obiettivo che con quel messaggio si vuole raggiungere.

 

Per semplificare, questo significa che le parole a volte sono fondamentali, altre volte devono affidarsi maggiormente al non verbale, a quell’analogia tra il modo in cui le cose si esprimono e il significato che hanno.

I cinesi con l’immagine dell’abbraccio semplificano molte emozioni, perché alla fine quello che conta è che ti sto comunicando che la questione si chiude con un abbraccio. Se magari ti dicessi “ora ti darei un abbraccio” non otterrei probabilmente lo stesso risultato.

Al contrario va detto che il linguaggio numerico consente di fare astrazioni più complesse per la spiegazione di concetti e situazioni.

La soluzione è nel dosare i due universi, capire quando l’uno e quando l’altro.

 

Come puoi capirlo?

Credo di poterti aiutare!
Sai cosa devi fare vero?

come - porgere - scuse - da- remoto -

Porgere le scuse da remoto? Scopri come farlo efficacemente!

La Comunicazione da remoto è l’abilità della nostra epoca.
Tutte le competenze relazionali del mondo professionale sono state declinate nella modalità “a distanza”.
Questo non significa che siano meno efficaci.
Una cosa importante di cui tener conto è che da remoto manca quella fetta di Linguaggio del corpo che incide molto all’interno di un flusso di Comunicazione.
 
Questo ha una conseguenza immediata: quello che manca deve essere compensato da altro.
 
Vediamo dunque come porgere efficacemente le scuse da remoto
 
 

Le scuse da remoto: in che forma?

 
Se si decide di scegliere la forma scritta per porgere le scuse per un errore professionale, allora è bene scegliere il canale giusto.
La chat può essere eccessivamente informale, ma se c’è in ballo qualcosa di importante, o grave, una mail formale è senza dubbio la modalità più efficace.
Se con la persona a cui devi chiedere scusa hai un rapporto di amicizia, è bene che a quella mail segua una telefonata, ma la mail resta importante.
 
 

Chiarezza assoluta nelle scuse da remoto 

 
Un altro aspetto fondamentale da remoto è che ci si esprima con assoluta chiarezza. Quando si scrive, ma anche quando si parla al telefono, si perdono le espressioni interrogative o dubbiose del volto dell’interlocutore, quindi è bene non lasciare spazio ad alcun tipo di dubbio. 
Cerca di essere ancora più chiaro ed esplicito nelle scuse scritte, anche se sembrano eccessive.
Ricorda che quando comunichi per iscritto perdi molte indicazioni importanti.
 
 

Essere se stessi

 
Sii te stesso!
Le scuse scritte tendono ad essere più formali rispetto a quelle fatte di persona o in video. Ma questo non vuol dire che devi diventare un testo scritto o robotico!
Le migliori scuse sono comunque quelle che arrivano dalla persona, non da un modello o da un team di PR.Le scuse, per quanto professionali o formali, devo essere veicolate da una voce autentica.

 

 

Cosa succede dopo le scuse?

 

Le scuse sono essenziali per trasformare gli errori in un lavoro migliore e in relazioni più forti, ma sono solo il primo passo!

Le ricerche hanno rilevato che, da sole, le scuse non servono a molto. Se non sono seguite da azioni concrete, anche le scuse più professionali sono inutili. Possono addirittura essere dannose, in quanto erodono la fiducia nelle tue parole e ti fanno sembrare poco sincero!

Quindi nella richiesta di scuse è necessario inserire l’impegno all’azione!

Come porrai riparo al tuo errore?
Spiegalo al tuo interlocutore in modo concreto!
 
Sei pronto per imparare tutto questo ed essere impeccabile anche nei momenti di difficoltà?

Impara a gestire il tuo discorso anche quando il suo contenuto può metterti in difficoltà … anzi, direi, impara a comunicare nel modo più efficace soprattutto quando sei in difficolta!
 
Cosa fare 👇
4-5-6 novembre 2022
credibilità-e-comunicazione

Credibilità e comunicazione: come ti relazioni con i tuoi interlocutori?

Il legame è tra credibilità e comunicazione è molto stretto e si fonda su un principio semplice: se ciò che dico convince, chi mi sta davanti mi ascolta. 
La credibilità riveste un ruolo fondamentale in tutto gli ambiti della comunicazione verbale e non verbale.
Sei uno speaker e devi esporre un discorso in pubblico?
Devi essere credibile.
Stai promuovendo un prodotto o un servizio a un possibile cliente?
Devi essere credibile.
Vuoi confidare un tuo stato d’animo e ricevere l’appoggio e l’aiuto della tua famiglia?
Ebbene sì, anche con loro devi essere credibile.
All’interno di un processo di comunicazione, anche la credibilità è una caratteristica che va contestualizzata.
Non essere credibili in una circostanza non significa non essere credibili come persone in generale.
Con ogni probabilità la mancata credibilità in una specifica circostanza può dipendere da errori di Comunicazione.
Per questo è fondamentale che quando si ha qualcosa da dire si sia in grado di trasmetterla in modo che il significato dei contenuti arrivi agli altri esattamente nel modo in cui vogliamo che arrivi.
Grandi verità o informazioni utili possono essere veicolate in modo approssimativo o poco persuasivo con la conseguenza di non raggiungere gli obiettivi comunicativi desiderati.
La credibilità è importante sempre, ma è ancora più incisiva quando non si ha molto tempo per arrivare all’interlocutore e condurlo verso l’obiettivo che ci siamo posti.
Quando si dà inizio a un processo comunicativo si deve avere nella testa un primo imprescindibile obiettivo: catturare l’attenzione di chi ascolta.
Senza l’attenzione non si apre una strada per arrivare dove vogliamo.
Perché stai dicendo questa cosa a questa persona? 
Dove vuoi arrivare e soprattutto cosa puoi fare per lei/lui?
A quale suo bisogno stai rispondendo?
Per quale suo problema hai una soluzione da proporre?
 
Questa domanda rappresenta un punto di partenza focale per impostare la relazione con i tuoi interlocutori.
 
Sapere cosa puoi fare per loro sarà fondamentale per raggiungere i tuoi obiettivi di comunicazione e condurre l’interlocutore dove vuoi tu.
Perché?
Perché hai qualcosa di utile e risolutivo per lui/lei.
 
Come imparare a trasmettere i contenuti giusti nel modo giusto per avere l’attenzione dell’interlocutore?
Acquisendo gli strumenti necessari, quelli che aumentano il valore di quel che dici.
Cosa devi fare?
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