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Prossemica nel discorso pubblico: errori e soluzioni.

La prossemica è una delle numerose componenti della comunicazione non verbale, che assume particolare rilievo in un discorso pubblico.

La prossemica: cos’è?

 
Per essere chiari e precisi, quando parliamo di prossemica ci riferiamo a tutto ciò che ha a che vedere con la gestione dello spazio fisico di una persona. 
Nello specifico, quello che in un discorso pubblico incide fortemente sulla trasmissione del messaggio è il controllo dei movimenti e la tenuta della posizione.
Il controllo dello spazio attraverso la posizione e i movimenti denota la padronanza della situazione che lo speaker trasmette al suo uditorio.
Quindi anche quando pensi che il tuo contenuto sia interessante e persuasivo, non devi mai trascurare tutto ciò che con i tuoi movimenti riesci a comunicare.

Errori di comunicazione non verbale legati alla prossemica

La comunicazione non verbale contribuisce fortemente all’efficacia della comunicazione in quanto supporta il messaggio verbale e ne condiziona la percezione da parte del pubblico.
 
Questo significa che anche un banale errore può influenzare l’idea che il pubblico si fa di te e rendere meno persuasivo ciò che stai comunicando. 
Facciamo quindi un utile zoom sugli errori più comuni per evitare che facciano precipitare il tuo discorso e far fuggire altrove il tuo pubblico.
 
Il mio consiglio è: trasforma questi errori in una lista di cose da non fare.
  • non muoverti casualmente nella stanza, è indice di insicurezza e nervosismo. In questo modo riesci in una sola cosa: far innervosire chi ti ascolta.
  • mai dare le spalle al pubblico, è un errore frequente quando si commentano le slide.
Non dare per scontato queste cose perché quando ti trovi davanti a un pubblico, ti posso assicurare che sarai completamente assorbito da quello che vuoi dire. Questo potrebbe farti avere meno controllo su altri aspetti, come la prossemica, per l’appunto.

La corretta posizione dello speaker costituisce di per sé un canale di comunicazione con il pubblico in quanto facilità il primo contato viscerale con gli interlocutori, quindi il suo potere di trasmissione è elevatissimo.

 
Un altro tassello si aggiunge alle competenze da apprendere, o affinare, per rendere efficaci, ed eccellenti, le tue performance pubbliche. 
Ma come imparare tutto questo?
Ovvio …
abilità-comunicative-speaker
Le abilità comunicative … ovvero gli strumenti dello speaker.
Le abilità comunicative sono innate?
Può darsi, ma da qui a diventare uno speaker competente…
Non tutti nella loro professione o vita privata sono chiamati a fare discorsi pubblici, o a tenere presentazioni, quello di cui però sono convinto è che con la giusta preparazione tutti, o quasi, possono acquisire gli strumenti per diventare un bravo speaker.
🔴  Prima però rendiamoci conto che ogni buon discorso, ogni chiacchierata di successo, oltre la facciata nasconde una serie di dettagli che all’apparenza sembrano insignificanti ma che in realtà fanno una grande differenza.
E proprio perché sono dettagli la maggior parte delle persone non li considera nella loro effettiva importanza, anzi tende a sottovalutare tutto ciò che leggerete nelle prossime righe perché, purtroppo, crede che il contenuto sia molto più importante della forma.
Attenzione: non sto dicendo che il contenuto non sia importante ma non meno importante è anche il modo in cui si trasferisce il contenuto e tutti gli accessori, o come mi piace chiamarli, tutti gli strumenti della nostra cassetta degli attrezzi, fondamentali perché vi permettono di diventare ottimi comunicatori.
Questi strumenti, o queste abilità, sono potenzialmente sviluppabili in tutti.
Quindi il primo passo prima di capire come rendere applicabili queste abilità consiste nell’individuare dei punti focali su cui lavorare per costruire le proprie competenze in termini di public speaking e diventare un professionista.
Riassumiamo queste abilità ora in un elenco così se vorrai affinare le tue capacità puoi approfondire ogni singolo step del percorso formativo:
➡️  Gestione dello stress
➡️  Contatto visivo
➡️  Linguaggio non parole e pause
➡️  Uso della voce
➡️  Personalità humor ed entusiasmo
➡️  Gestualità
➡️  Posizione e movimenti
➡️  Abbigliamento

Ogni macro area del bullet point è un mondo da esplorare, con contenuti da studiare e abilità da esercitare.

Non c’è bisogno di ribadire che, se la maggior parte delle persone si dedica allo studio del public speaking per migliorare performance professionali, anche la vita privata, le relazioni, ne ricavano grandi benefici, evitando equivoci, omissioni, errori difficilmente riparabili.
La regola generale non sbaglia mai: studiare, essere competenti, allenarsi.
Sempre 🔝
Adesso puoi andare
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Ci sta!

Scrivimi: info@matteomaserati.it

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Vuoi ridurre la distanza con il tuo pubblico? Uno dei segreti è nella personalità!

La distanza con il pubblico è uno dei primi ostacoli che uno speaker deve assolutamente evitare se vuole ottenere una performance di successo.
Sì ma che significa “distanza”?
Oggi il concetto di distanza è stato molto rivisitato in funzione delle nuove forme di studio e di lavoro on line, ma quando si parla di distanza tra speaker e pubblico ci si riferisce solitamente a quella sensazione frustrante e alienante di quando senti che nessuno ti sta ascoltando, che nessuno è davvero interessato a quello che stai dicendo.
Questa situazione genera sentimenti di sconforto e demotivazione soprattutto perché solitamente uno speaker prepara un discorso in funzione del proprio pubblico, quindi è difficile che dica qualcosa che non serve o non interessa a chi ascolta.
Il problema però è che può capitare e che, come tutti i mestieri, anche lo speaker presenta dei limiti e dei rischi che non può evitare in assoluto, ma che può sicuramente gestire.
Non c’è bisogno di dire che la preparazione sui contenuti e la capacità di gestione dello stress in questi casi sono fondamentali, ma, oltre a questo, puoi fare affidamento anche ad alcuni aspetti del tuo carattere che aiutano molto ad essere apprezzati dal pubblico – sia fisicamente presente che on line –  in particolare mi riferisco a:
➡️  personalità
➡️  humor
➡️  entusiasmo
🔴 Questi aspetti hanno una presa molto veloce ed efficace sul pubblico perché creano un ambiente più familiare per chi ascolta e rendono più dinamici e interessanti i contenuti che alle volte, va detto, possono non essere il primo interesse di chi ascolta.
Sei pronto?
Alt!
Non ho finito!
Questo suggerimento ahimè, non è per tutti: ti raccomando di ricorrere allo humor, alla personalità e all’entusiasmo solo se fanno davvero parte di te e soprattutto del tuo modo di comunicare.
Non solo: soprattutto nel caso dello humor, mettilo in atto solo quando il contesto te lo consente.
Un’ulteriore accortezza: se decidi di utilizzare un aneddoto divertente per la spiegazione di un concetto o di un processo, non dimenticare di rafforzarlo con degli elementi logici per dare un senso e soprattutto un contesto al messaggio che vuoi trasmettere al tuo pubblico.
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Qualche tecnicismo anche per lo speaker più esperto!

Gli speaker conoscono i tecnicismi della comunicazione?
Non sempre!
Anzi!
Molto spesso, soprattutto quando si è abituati a parlare in pubblico perché lo si fa per lavoro, ci si sente così sicuri che si pensa addirittura di poter andare a braccio.

Sicuramente una conoscenza approfondita dell’argomento aiuta molto, così come l’esperienza e l’abitudine a parlare in pubblico, questo però non salva nemmeno lo speaker più esperto dal pericolo di un errore, dal rischio di perdersi nel mezzo della sua trattazione.
Per quanto l’argomento posso essere molto conosciuto dallo speaker, ci sono delle variabili che possono condizionare le performance al punto da alterare l’andamento della prestazione.

L’errore che molti speaker commettono, magari fidandosi troppo a volte della loro esperienza di relatori davanti a molti interlocutori, è quella di non aver costruito la struttura della comunicazione, quella sulla quale il nostro discorso poggia, dall’incipit alla conclusione.

Perché mai, mi chiedo, rovinare il proprio discorso solo per aver dato per scontato delle cose?
Io direi che si può tranquillamente evitare!

Ogni oratore per raggiungere un alto livello di efficacia nella propria comunicazione deve costruirsi una scaletta della trattazione.
La scaletta per poter funzionare deve rispettare 3 passi, che consentano all’oratore di essere:

· coinvolgente
· convincente
· accattivante

Percorriamo ora tecnicamente la struttura del discorso, così da scomporla e analizzarne ogni singolo blocco.

Abbiamo già citato l’apertura, il corpo e l’atterraggio, ma se facciamo un salto nel tempo vediamo come questa suddivisione è nata e quando sia legata all’andamento dei processi mentali.

La struttura del discorso, secondo la sistematizzazione definita da Cicerone, si articola in:

· Exordium: è il momento in cui si fornisce un’anticipazione del discorso che verrà approfondito, questo consente agli interlocutori di predisporre i processi mentali per ascoltare al meglio;
· Oratio: questo secondo momento deve essere dedicato al contenuto, in modo lineare ed esaustivo. In questa fase è importante evitare di dilungarsi in digressioni, aprire parentesi e allontanarsi dal focus del discorso.
· Peroratio: è il momento in cui vengono esposte le argomentazioni a sostegno dei contenuti trattati, per supportare l’intero discorso sostenuto. E’ il momento in cui si fornisce agli interlocutori una sintesi degli argomenti trattati e i motivi per cui seguire e fare ciò che hai detto.

Fondamentale, in tutte e 3 le fasi, esprimersi con la massima chiarezza: il nostro interlocutore riesce ad entrare in sintonia con i nostri processi mentali, e dunque a comprendere i nostri discorsi, solo se sono semplici. Se i nostri discorsi sono troppo complessi e articolati la capacità di ragionamento del nostro interlocutore nel seguire i nostri passaggi sarà drasticamente inferiore.

Ora sono certo che la tua cassetta degli attrezzi sia più completa!
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Metti te stesso nel tuo discorso!

Il tuo discorso è pronto, conosci il tuo target, sei a tuo agio nella location, hai padronanza degli argomenti.
Sai come iniziare, come sviluppare e come accompagnare l’uditorio verso la conclusione, tutto è sotto controllo.
Ti chiederai allora dove io voglia andare a parare, arrivo dritto al punto: non dimenticarti di te stesso!
Che si parli di Media Training, di Public Speaking, di Comunicazione d’Impatto, quello che non puoi permetterti di trascurare per rendere autentico, e più efficace, il tuo discorso è la personalità!
L’obiettivo dello speaker, oltre naturalmente quello di trasmettere efficacemente i contenuti che espone, è quello di risultare brillante in una performance davanti ai propri interlocutori.
Quali sono dunque i requisiti fondamentali per risultare brillante agli occhi del tuo pubblico?

Eccoli:
· Personalità
· Humor
· Entusiasmo

Per poter contare sulla tua personalità durante un discorso in pubblico è fondamentale averne consapevolezza e sapere su quali aspetti del carattere puoi investire.
È importante esprimersi davanti al pubblico con naturalezza e disinvoltura come se ti trovassi in un ambiente familiare, questo rende più efficace l’esposizione dei contenuti in quanto si superano eventuali barriere tra lo speaker e l’uditorio. La distanza tra lo speaker e il pubblico può rappresentare un serio ostacolo alla riuscita dell’esposizione in quanto rende poco partecipativo il pubblico e di conseguenza poco vivace l’intera situazione.
Anche lo humor è un aspetto che può fare la differenza nella relazione con l’uditorio se utilizzato con moderazione e solo quando si è sicuri di averlo!
Suggerimenti:
· Ricorrere all’umorismo solo se è un aspetto che ti appartiene davvero, se non fa per te meglio evitare e puntare su altri aspetti del tuo carattere;
· Utilizzarlo in maniera spontanea se e quando le situazioni ne creino l’opportunità;
· Se il programma da presentare prevede un aneddoto umoristico è fondamentale che questo sia collocato all’interno di un contesto logico per rafforzarne il messaggio;
· Evitare di inaugurare la presentazione con una battuta umoristica, è importante che l’incipit si concentri sull’obiettivo.
Nella fase di apertura il pubblico potrebbe non essere pronto, tieni sempre ben presente che nei primi secondi l’uditorio si sta costruendo un’idea di te, è in quel momento che stai definendo la tua credibilità professionale e l’atmosfera non è ancora così disinibita da poter coinvolgere il pubblico con battute.
L’entusiasmo è uno strumento con un potenziale molto decisivo: è l’autentica forza della comunicazione.
L’entusiasmo è la capacità di trasmettere ai tuoi interlocutori la convinzione in ciò che stai comunicando. L’entusiasmo è ricco di energia che, attraverso gesti, toni di voce, contatto visivo, conferisce una forza incredibile al messaggio e si trasforma in energia mentale.
L’entusiasmo può essere efficace ad una sola condizione: che realmente credi in ciò che stai facendo!

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